Mittelfest e Mittelyoung 2025: tra confini, desideri e trasgressioni – l’edizione dei Tabù (34ª edizione)

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Immagine di copertina Mittelfest e Mittelyoung 2025: tra confini, desideri e trasgressioni – l’edizione dei Tabù (34ª edizione)
Festa / Sagra
Mittelfest
Indirizzo
Piazza Paolo Diacono 10, Cividale del Friuli, 33043
Date
Dal 18 luglio 2025 al 27 luglio 2025
Orari
19:00 - 23:55

Dal 15 al 18 maggio con Mittelyoung e poi dal 18 al 27 luglio con Mittelfest, torna a Cividale del Friuli uno degli appuntamenti culturali più visionari e consolidati d’Europa. Mittelfest 2025, giunto alla 34ª edizione, si presenta come un'indagine multidisciplinare sul tema “Tabù”, esplorando ciò che è nascosto, vietato, rimosso eppure così urgente da raccontare.

Come ha dichiarato il direttore artistico Giacomo Pedini, i tabù «segnano il confine tra ciò che è sacro e ciò che è proibito», e in un’Europa attraversata da nuovi traumi e tensioni, diventa fondamentale parlarne attraverso l’arte, rompendo gli argini e superando le convenzioni.


Mittelfest (18 – 27 luglio): 29 progetti da 15 Paesi, 19 prime e 6 produzioni

Il cuore pulsante dell’edizione principale di Mittelfest si sviluppa attraverso 29 spettacoli di grande spessore artistico, che spaziano tra musica, teatro, danza e circo. Il festival propone un ricco cartellone con 19 prime assolute o italiane, offrendo un’occasione unica per scoprire produzioni inedite e di grande impatto. Le opere provengono da 15 nazioni diverse, abbracciando un ampio spettro culturale che comprende Paesi mitteleuropei, balcanici e oltre, come Siria, Lettonia, Albania, Belgio, Belgio e naturalmente l’Italia.

Tra i nomi più attesi dell’edizione 2025 spiccano grandi protagonisti della scena italiana e internazionale: Tosca, con la sua voce coinvolgente; Malika Ayane, che fonde musica e orchestra; il pianista virtuoso Ivo Pogorelich; e attori di calibro come Gioele Dix, Lino Guanciale, Vinicio Marchioni, Ariella Reggio e Laura Marzadori. Questa variegata rosa di artisti rende il festival un’esperienza multisensoriale, dove la musica incontra la parola, la danza sfida la verticalità e il teatro si confronta con storie di grande attualità e rilevanza storica.

In particolare, Mittelfest affronta temi di forte impatto sociale e politico: dalla guerra russo-ucraina nel progetto “Teatri di guerra”, un’intensa riflessione sul conflitto contemporaneo, alla memoria storica dell’esodo istriano raccontata in “Argo”, una produzione che porta in scena una delle pagine più dolorose del Novecento.

Il festival è un luogo di incontro tra stili, generi e linguaggi diversi, dove la sperimentazione si unisce alla tradizione, e il nuovo si confronta con il passato. La programmazione mescola eventi di grande richiamo popolare con progetti che sondano i tabù culturali e sociali, ponendo domande profonde sul nostro vivere quotidiano e sui confini delle società europee.

Mittelfest 2025 non è solo un festival, ma un ponte tra culture diverse, un laboratorio in cui artisti da tutta Europa e oltre esplorano insieme i limiti e le potenzialità dell’arte contemporanea, mantenendo al centro la memoria, la ricerca e il dialogo interculturale.

Tra i nomi più attesi di quest'anno spiccano Tosca, Malika Ayane, Ivo Pogorelich, Gioele Dix, Lino Guanciale, Vinicio Marchioni, Ariella Reggio, e Laura Marzadori. La musica incontra la parola, la danza sfida la verticalità, il teatro si misura con la storia e l’attualità, come nella riflessione sulla guerra russo-ucraina di Teatri di guerra o nella storia dell'esodo istriano con Argo.


Il tabù come tema e come sfida

Mittelfest 2025 sceglie di mettere al centro della sua 34ª edizione un tema forte, urgente, scomodo: il Tabù. Non come semplice parola evocativa, ma come realtà viva, presente, che attraversa silenziosamente le nostre vite. Il tabù è ciò che non si può dire, non si può fare, non si può nemmeno pensare. È un confine invisibile ma potentissimo, che separa il lecito dall’illecito, il dicibile dall’indicibile, il sacro dal proibito. È una soglia carica di paura, desiderio e tensione.

Le opere proposte non sono semplici spettacoli, ma azioni poetiche e politiche, capaci di scardinare il già noto e mettere in crisi le certezze. Il tabù non è solo ciò che la società nasconde, ma ciò che ciascuno di noi teme di vedere. Per questo Mittelfest si presenta come un laboratorio di confronto, uno specchio inquieto in cui guardare in faccia le nostre paure più profonde.

Il festival si apre e si chiude con due grandi eventi popolari e spettacolari, ma tutto il programma è attraversato da una domanda costante: di che cosa abbiamo davvero paura?. Le risposte emergono nei gesti, nei corpi, nei suoni, nelle parole degli artisti. Alcuni affrontano tabù individuali, come il lutto, la vergogna, la solitudine. Altri parlano di tabù politici e storici, come i confini, le guerre, le ideologie perdute. Altri ancora raccontano tabù intimi, erotici, famigliari.

Mittelfest 2025 è un invito ad attraversare queste soglie, a toccare ciò che brucia, ciò che ferisce, ciò che libera. È un’occasione per riflettere su ciò che oggi, in un’Europa inquieta e frammentata, resta ancora indicibile. In un tempo in cui le parole vengono spesso censurate o svuotate, l’arte può restituire senso e profondità, può fare luce dove c’è oscurità.

Perché affrontare i tabù significa anche riconoscere chi siamo davvero. E solo passando attraverso ciò che non vogliamo vedere, possiamo davvero cambiare.


Mittelyoung (15 – 18 maggio): il palco degli under 30

Cinque anni fa nasceva Mittelyoung, uno spazio pensato dai giovani per i giovani. Anche nel 2025, nove spettacoli selezionati da una giuria under 30 racconteranno, attraverso teatro, musica, danza e circo, una generazione che non teme i temi scomodi, e anzi li affronta con intelligenza, libertà e creatività, dando voce a inquietudini, desideri e nuove forme di espressione artistica.

Nove spettacoli firmati da artistə under 30 compongono la selezione ufficiale di Mittelyoung 2025, in un programma che attraversa musica, teatro, danza e circo, portando sul palco linguaggi nuovi, coraggiosi e profondamente radicati nel presente. Le compagnie provengono da sei Paesi europei: Italia, Lettonia, Germania, Paesi Bassi, Romania, e sono emerse da una open call internazionale che ha visto arrivare ben 182 candidature da 22 Paesi, a testimonianza dell’interesse sempre crescente nei confronti di un festival che continua a distinguersi nel panorama europeo.

A scegliere i progetti in scena è stata una giuria composta da 29 curatores under 30, giovani appassionatə di spettacolo dal vivo, selezionatə per la loro sensibilità artistica e capacità di lettura del contemporaneo. Tra loro, 5 sono stati individuati tramite open call, contribuendo a rendere ancora più aperto e partecipato il processo di selezione. I nomi, Alice Comodin, Alice De Colle, Aurora Basso, Aurora Meroi, Benedetta Floreancig, Chiara Vendola, Davide Romani, Debora Gigli, Elisa Tosolini, Emanuele Golfetto, Francesca Bauso, Gabriele Marcon, Gaia Terlicher, Ilaria Maninetti, Jacqueline Garofoli, Jessica Burcus, Jillian Gregori, Michela Cipolat, Noemi Gosgnach, Paola Pilosio, Rebecca Ghio, Rebecca Greca, Silvio Bartoli, Sofia Fraziano, Sofia Mauro, Sophie Parente, Tilen Oblak, Silvia Trodella, Valentino Dalmasson, raccontano la ricchezza di prospettive e competenze che animano Mittelyoung, trasformandolo ogni anno in uno spazio di confronto reale, dinamico e fertile.

I nove spettacoli selezionati rappresentano una mappa emotiva e politica della generazione Z, capace di affrontare temi complessi con una maturità sorprendente: dalle identità di genere alla mascolinità tossica, dal silenzio interiore alla memoria collettiva, fino al reinserimento sociale e ai pregiudizi strutturali che lo ostacolano. Tra questi, tre verranno scelti per entrare a far parte della programmazione di Mittelfest a luglio, in un passaggio che non è solo simbolico, ma pienamente produttivo.

Anche quest’anno, accanto al giudizio della giuria giovane, si conferma il premio assegnato da una giuria di esperti, chiamata a individuare le proposte più significative e promettenti tra quelle in programma. Ne fanno parte Ales Novak, direttore del prestigioso Borštnikovo Festival di Maribor, Matilde Vigna, attrice e autrice dalla scrittura affilata e ironica, e Roberto Canziani, critico e studioso tra le voci più autorevoli del teatro italiano. Un riconoscimento che dà continuità al lavoro dei giovani, proiettandolo nel panorama professionale europeo.

Con Mittelyoung, il confine tra palco e mondo reale si assottiglia: le storie raccontate non cercano facili risposte, ma interrogano lo spettatore, spingendolo a vedere con occhi nuovi le tensioni, le trasformazioni e le urgenze del nostro tempo.


Novità 2025: l’ingresso di Associazione Gordineto e gli artisti emergenti

Una grande novità dell’edizione 2025 è la partecipazione per la prima volta dell’Associazione Gordineto, realtà culturale che promuove il talento visivo e performativo emergente.
Durante il festival, una schiera di giovani artisti dell’associazione esporrà le proprie opere in diversi locali della città, contribuendo a creare un dialogo diffuso tra arti visive e arti performative.

Tra gli artisti coinvolti, coordinati da Pia Molina, spiccano:

  • Marina Coccolo, nata a Pagnacco e attiva a Treppo Grande, è figlia d’arte e ha scelto la pittura come linguaggio espressivo dopo studi in grafica, incisione e arti applicate. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero, ricevendo premi come il Premio Arte Coseano 2017 per l’astratto. Le sue opere, presenti in collezioni italiane e internazionali, si distinguono per l’uso della foglia d’oro e di motivi Liberty, che evocano un’atmosfera sospesa e metafisica. È di ritorno da una recente mostra a Firenze, tenutasi nella casa stessa di Dante Alighieri!

  • Demmy Avanzi, artista triestino nato nel 1981 che ha saputo trasformare la sua passione per la pittura in un percorso artistico solido e riconosciuto. Con oltre 200 opere all’attivo, esposte in mostre a Trieste, in Italia e all’estero, da Londra a Stoccolma, da Monaco all’Austria, fino a USA e Canada, Avanzi è oggi un nome apprezzato nel panorama della pittura paesaggistica a olio.

  • Giorgio Bottò, la sua pittura, libera e spontanea, si muove tra figurativo e astratto, lontana da regole accademiche, ma ricca di intensità emotiva e colore. Le tonalità vivaci che caratterizzano le sue opere sono dichiaratamente portatrici di luce e allegria, una reazione consapevole a un mondo spesso cupo e complesso. Ogni quadro nasce da un’idea ispirata da una persona reale, un incontro, una connessione. Così è nato ad esempio Nini, un’opera dedicata al trombettista Nini Rosso, in cui l’artista immagina il musicista voler suonare un’ultima volta il “Silenzio” con una tromba ormai deformata, pur di trasmettere ancora una volta l’emozione profonda di quelle note.

  • Francesco Attisani, un maestro pittore e fotografo di grande talento, noto per le sue rappresentazioni di fiori, natura e mare, che trasmette con sensibilità nei suoi quadri. Nato in Calabria nel 1949 e trasferitosi a Tarvisio nel 1953, è friulano di adozione. Si è formato all’Istituto d’Arte di Udine negli anni ’60, sotto la guida dei professori Dino Basaldella e Albino Lucatello. La sua ispirazione nasce dalla maestria di Van Gogh, e dedica molte delle sue opere al Monte Lussari, rappresentandolo in tutte le sue forme, sia di giorno che di notte.

  • Graziella Mattiussi, nata a Udine, vive e lavora a Leonacco di Tricesimo. Autodidatta, ha intrapreso il proprio percorso artistico negli anni ’90, privilegiando inizialmente una pittura figurativa di matrice classica, ispirata a tematiche storiche e religiose. Successivamente si è avvicinata a linguaggi più sperimentali e all’arte astratta, pur mantenendo una profonda attenzione al dettaglio e all’emozione. Riconoscibile per la sensibilità con cui coglie le espressioni dei volti, in particolare degli occhi, e per l’uso personale della luce e del colore. Le opere riflettono un legame intimo con la spiritualità, la natura e l’umanità, spesso animate da un movimento che sembra fuoriuscire dal quadro stesso. Le sue opere sono presenti in collezioni private e hanno riscosso l'apprezzamento di critici e storici dell’arte, che ne sottolineano il “fuoco interiore” e la capacità di trasmettere vitalità e profondità emotiva. Ha esposto in numerose rassegne in Friuli e oltre, ottenendo riconoscimenti e recensioni positive.

  • Jimmy Richter, un giovane talento della pittura a olio con sempre più esposizioni all'attivo, laureato con 110 e Lode all’Accademia di Belle Arti di Venezia. A Cividale porta una serie di opere che esplorano il confine tra sacro e profano, intrecciando temi di mitologia e albinismo. Le sue creazioni si distinguono per una forte carica provocatoria ed erotica, pur mantenendo uno stile che richiama con rigore il neoclassico e il rinascimentale, fondendo tradizione e audacia contemporanea.

  • Giacomo Corona, nato a Erto nel 1950, è un pittore e scultore ligneo che ha iniziato a dipingere a vent’anni. Alterna la pittura alla scultura, praticata occasionalmente per cambiare. Ha realizzato numerose mostre personali, soprattutto nel Pordenonese, e partecipato a molte collettive. Nel corso della sua carriera è passato dal paesaggio naturalistico a temi più intensi come guerra e catastrofi, esprimendo attraverso tela o legno ciò che di più drammatico si può comunicare con l’arte. Giacomo si considera un artista sperimentale, libero da correnti fisse, e il suo lavoro spazia tra stili informali, astratti, figurativi e gestuali, sempre guidato dall’istinto e dal momento presente. Preferisce lavorare su tele di grandi dimensioni e la scultura nasce spesso dall’intuizione, liberando forme nascoste nel legno. È anche scrittore e poeta.

  • Sonia Magli, una pittrice astrattista che si distingue per l’uso vibrante e intenso dei colori accesi nelle sue opere. Attraverso l’acrilico, Sonia riesce a esprimere emozioni profonde e concetti simbolici, attribuendo a ogni tonalità un significato particolare. Il suo stile, dinamico e coinvolgente, cattura lo sguardo e invita a un’interpretazione personale e sensoriale dei suoi lavori.

  • Paola Tomat, arte tessile, ad olio e digitale. Nelle sue opere su tela esplora le meraviglie floreali che ci offre la natura e l'arte astratta.

  • Marco Recchia Arca, un pittore contemporaneo noto per i suoi murales e per un linguaggio pittorico che attinge all’astrattismo. Le sue opere si distinguono per l’uso di cromie vivaci e accostamenti di colore che trasmettono armonia e serenità a chi le osserva. Attraverso forme fluide e composizioni libere, la sua arte invita alla contemplazione e stimola una risposta emotiva positiva, trasformando spazi pubblici e tele in paesaggi interiori pieni di energia.

  • Enio Pra, un artista poliedrico, noto soprattutto per le sue opere realizzate in lana, che conferiscono alle sue creazioni una matericità unica e suggestiva. Maestro schivo e riservato, evita di parlare molto di sé, lasciando che siano le sue opere a raccontare il suo pensiero. Nei suoi lavori affronta temi universali come il mondo, la pace e l’albero della vita, esprimendo con delicatezza e profondità riflessioni esistenziali e spirituali.

     

L’intervento dell’Associazione Gordineto arricchisce l’offerta del festival, rafforzando il legame tra territorio, arte contemporanea e nuove generazioni.


Un festival radicato nel territorio ma con lo sguardo aperto sul mondo

Mittelfest 2025 si conferma un crocevia di culture, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, da PromoTurismoFVG, da Civibank e da numerosi sponsor e mecenati.

Con 38 spettacoli in totale (includendo Mittelyoung), 17 Paesi coinvolti, eventi collaterali come Mittelimmagine, Premio Adelaide Ristori, MitteLounge, Forum dell’Associazione Mitteleuropa, mostre diffuse, e attività per le famiglie, Cividale del Friuli si trasforma in un laboratorio artistico europeo a cielo aperto, immerso nel fascino storico delle sue strade e nella magia dei paesaggi delle Valli del Natisone.


Un invito a partecipare

Mittelfest non è solo un festival da vedere, è un’esperienza da vivere, in cui il pubblico è parte attiva, chiamato a riflettere, a danzare, ad ascoltare, a confrontarsi.

Nel 2025, i tabù non verranno solo raccontati: saranno interrogati, scardinati, vissuti.
E forse, proprio in quel movimento, scopriremo qualcosa in più su noi stessi.

Locandina Mittelfest e Mittelyoung 2025: tra confini, desideri e trasgressioni – l’edizione dei Tabù (34ª edizione)