Tempus est Jocundum

Tempus est Jocundum

La festa Tempus est Jocundum trasforma ogni primo fine settimana d’agosto il centro storico di Gemona del Friuli in un autentico borgo medievale animato da vita, suoni e colori di altri tempi. Organizzata dalla Pro Loco Pro Glemona insieme al Comitato Storico Tempus est Jocundum, questa rievocazione nasce nei primi anni ’90 su iniziativa del gruppo teatrale gemonese "I Rototrans", con l’obiettivo di restituire splendore alle pietre di Via Bini e ridare voce all’anima medievale della città.

Il nome stesso, che deriva da una locuzione latina del "Carmina Burana", significa “Il tempo è gioioso”, e racchiude la visione del festival come un momento di rinascita dei sensi e degli spiriti in un contesto storico ricostruito con rigore e partecipazione popolare. Le vie del centro si illuminano di fiaccole e torce mentre gruppi di figuranti in costume nobiliare, musici, giullari, sbandieratori e mangiafuoco popolano piazze e cortili, invitando il pubblico a diventare protagonista di scenette improvvisate.

Il momento clou è rappresentato dall’editto inaugurale, proclamato dall’Araldo sul sagrato del Duomo, seguito dallo spettacolo dei fuochi d’artificio dal campanile, che ogni sera segna l’inizio delle festeggiamenti. La città si trasforma in un set vivente dove il pubblico può partecipare ai rituali medievali: dall’acquisto di monete fittizie presso i "banchi di cambio" fino all’ingresso muniti di "salvacondotto", che garantisce posizione e rispetto tra le classi sociali rappresentate.

Il secondo momento di grande coinvolgimento popolare è il Palio del Niederlech, una disfida tra le borgate di Gemona ispirata all’antica tassa patriarcale sui mercanti: una prova di velocità, equilibrio e astuzia che culmina poi in una partita con pedine viventi su una scacchiera gigante, per eleggere la Dama Castellana, custode simbolica delle chiavi cittadine per l’anno successivo.

In giro tra le “tabernae” costituite da vere osterie e mercatini medievali, i visitatori possono assaggiare piatti della cucina storica, preparati secondo ricette d’epoca, mentre artigiani come fabbri, falegnami e ombrellai mostrano le loro abilità e intrattengono grandi e piccini con laboratori, sculture di spade e antichi giochi in legno. In ogni angolo ci sono performance teatrali, duelli scenici, rapaci addestrati, esposizioni equine e danze popolari che ricreano la vita quotidiana del Medioevo.

Il valore della festa risiede nel suo potere di coniugare rigore storico e spirito di comunità: è una rievocazione nata da un gruppo di appassionati che ha saputo coinvolgere le giovani generazioni, trasformando un progetto culturale in una festa amata da cittadini e turisti. È un rito collettivo che celebra la storia, l’identità locale e il desiderio di condividere il passato in modo giocoso e partecipato