La Sagra del Redentore di Malcontenta è una festa che affonda le sue radici nel 1925, quando la comunità locale celebrò per la prima volta questa tradizione legata al Redentore e alla chiesetta seicentesca del Santissimo, poi restaurata e affiancata dalla parrocchia di Sant’Ilario. Con il passare degli anni è diventata una istituzione estiva della Riviera del Brenta, un appuntamento capace di tramandare la propria identità anche in momenti difficili (come la pandemia), quando la manifestazione ha continuato, con forme ridotte, a conservare la speranza della comunità .
Ogni anno, intorno alla terza settimana di luglio, Malcontenta si anima dal tardo pomeriggio all’ora dei comignoli. La sagra, organizzata dal Gruppo La Malcontenta assieme alla parrocchia di Sant’Ilario, ai comuni di Venezia e Mira, e rientrante nel palinsesto de Le Città in Festa, offre stand gastronomici con piatti di mare e di terra, dal pasticcio di pesce alle sarde in saor, dal baccalà ai peoci, fino alle grigliate miste,accompagnati da paninoteca, gelateria, birreria e area bar. Per i più piccoli e le famiglie è allestito un luna park, e vi sono attività come la pesca e lotteria.
La centrale del divertimento è la pista polivalente/parco dietro la chiesa, dove serate musicali proposte da gruppi locali, band folcloriche, DJ set e balli popolari rendono l’atmosfera vibrante. Gestita da decine di volontari, la festa include anche esposizioni artistiche (“Arte di casa nostra”), mercatini, tornei sportivi, arrampicata con parete mobile e spettacoli serali unici. Due date sono particolarmente attese per i fuochi d’artificio, che si riflettono sul Naviglio e si svolgono in contemporanea a quelli di Venezia, regalando emozioni a grandi e piccoli.
Malcontenta è una frazione tra Venezia e Mira, famosa anche per la splendida Villa Foscari di Palladio. Proprio questo contesto storico abbellisce e caratterizza la festa, che si svolge tra vie e canali, conferendo un’atmosfera intima e unica.
La Sagra del Redentore di Malcontenta non è solo una festa: è l’unione tra fede, storia e comunità rivitalizzata da musica, cibo e spettacolo. Una tradizione che sopravvive grazie all’impegno di volontari e cittadini, testimoniando il senso di appartenenza di una comunità unita dal passato e proiettata nel futuro.